Paese e lingua:
Website:
Ötzi, l'uomo venuto dal ghiaccio
oetzi-uomo-venuto-dal-ghiaccio

Una delle più importanti scoperte di questo secolo nel campo archeologico è sicuramente “Ötzi”, la mummia del ghiacciaio del Similaun, avente un’età di quasi 5500 anni. Per Ötzi un intero museo è stato allestito a Bolzano e Angelantoni Industrie ha qui riprodotto le condizioni climatiche del ghiacciaio della Val Senales.

Il ritrovamento di “Ötzi” avvenne casualmente nel settembre del 1991 da parte di due turisti tedeschi a 3200 m di quota, in territorio italiano, a soli 92 metri dal confine austriaco. L’importanza della scoperta sta nel fatto che il corpo di un uomo, dell’apparente età di 40 anni, vissuto quasi 5500 anni fa, si sia conservato fino ad oggi con un organismo quasi intatto grazie alla protezione del ghiaccio. L’uomo, la cui vita fu stroncata dal freddo e il cui corpo è sopravvissuto fino ai nostri giorni grazie al ghiaccio, doveva ritornare nel “regno del freddo” e il “regno del freddo” è sicuramente rappresentato dall’avveniristica apparecchiatura prodotta da Angelantoni per la conservazione della mummia.

La principale difficoltà da superare durante la fase di progettazione è stata la riproduzione dell’ambiente in cui la mummia si era conservata per oltre 5000 anni.

Le condizioni climatiche da simulare erano una temperatura di –6°C (relativamente facile) ma con umidità prossima al 100%, quale quella che si ha all’interno del ghiaccio, il tutto assicurando la miglior precisione nel controllo delle misure. Solo così la mummia non si sarebbe disidratata perdendo parte del suo peso.

Il progetto è stato perciò una vera sfida tecnologica per Angelantoni che ha iniziato la costruzione del prototipo nella primavera del 1996. Il prototipo fu provato per alcuni mesi con all’interno una mummia campione e nell’estate 1997 la Commissione Internazionale diede l’autorizzazione ad Angelantoni per la realizzazione dell’intero sistema climatico.

Per Ötzi un intero museo è stato allestito a Bolzano (Museo Archeologico dell’Alto Adige) nella ex sede della Banca d’Italia. Per Angelantoni Industrie una sfida coronata da successo per conservare un uomo del passato e renderlo disponibile per tutte le generazioni future.

Il sistema di conservazione

L’intero sistema è composto da 4 camere ciascuna con una differente funzione.

La prima camera è posta in corrispondenza dell’entrata del laboratorio e viene usata come camera sterile nelle quale il personale viene decontaminato da eventuali batteri, dannosi per la conservazione della mummia, mediante un sistema a raggi ultravioletti con aria filtrata in classe 10.000.

La camera laboratorio può lavorare in un range di temperatura fino a -6°C a seconda della richiesta del personale. Il sistema di condizionamento è equipaggiato con filtri speciali in modo da assicurare un ambiente assolutamente ‘pulito’ in classe 1000, con classe 10 nella zona di usuale lavoro sulla mummia.

Alla fine il cuore del sistema rappresentato dalle due camere per la mummia, una di completa scorta all’altra.

La camera di Ötzi è equipaggiata con i più elevati sistemi di sicurezza come l’oblò con vetri anti-proiettile per la visione al pubblico e una camera gemella in-stallata vicino per assicurare la conservazione della mummia contro eventuali guasti improvvisi della prima.

Il sistema di condizionamento dell’aria delle camere venne prodotto in accordo ai più alti standard tecnologici in modo da assicurare le prestazioni richieste (T= -6°C, UR= 98%). Esso si compone, per ragioni di sicurezza, di due unità per ogni camera, totalmente indipendenti. Ogni unità funziona con un sistema di raffreddamento di tipo indiretto nel quale la termo-regolazione dell’aria viene effettuata attraverso uno scambiatore aria-liquido. I raffreddatori sono installati ‘a mantello’ su tutte le pareti della camera per garantire la migliore uniformità di temperatura ed umidità, in assenza di ventilazione forzata che danneggerebbe la mummia.

L’umidità viene prodotta attraverso la sublimazione del ghiaccio e misurata con un particolare “chilled mirror system”, integrato con dispositivi elettronici, in accordo al metodo di controllo del “punto di rugiada”. L’illuminazione si basa su un sistema di luce fredda a fibre ottiche integrato con filtri per i raggi ultravioletti ed infrarossi in modo da evitare il deterioramento della mummia.

I sistemi di controllo e sicurezza

Il sonno di Ötzi è protetto da numerosi sistemi di sicurezza e allarmi, tutti comandati da un PLC Siemens ad alta tecnologia (lo stesso usato per il controllo delle centrali nucleari).

Ad ogni istante è possibile controllare fino a 500 segnali logici, usati per i compressori, le valvole automatiche, le pompe, gli scambiatori etc.

Ogni 250 millisecondi, 40 misure vengono effettuate, principalmente per temperatura, umidità e pressione.

Tutti i dati vengono acquisiti e immagazzinati in un Sistema di Acquisizione Dati e di Controllo degli Allarmi, inclusi lo stato delle luci, l’apertura delle porte e il peso della mummia.

Ötzi, il cui peso attuale si aggira sui 16 kg, è posto infatti su una bilancia speciale, capace di misurare ogni cambiamento di peso al di sotto di un grammo.